Blackout
Blackout

Blackout record in Spagna, Portogallo e Francia meridionale

Madrid, 28-29 aprile 2025. Un imponente blackout ha lasciato senza elettricità l’intera Spagna, tutto il Portogallo e alcune zone del sud della Francia nella giornata di lunedì 28 aprile. L’interruzione di corrente è iniziata poco dopo mezzogiorno, intorno alle 12:30 ora locale, paralizzando infrastrutture critiche e servizi essenziali in quella che le autorità hanno definito una crisi senza precedenti​​. Milioni di cittadini sono rimasti al buio per ore, mentre tecnici e governi si sono attivati per identificare le cause e ripristinare gradualmente l’energia elettrica.

Di seguito analizziamo nel dettaglio le cause tecniche ipotizzate del blackout, le eventuali rivendicazioni di attacchi informatici, l’impatto sociale dell’evento, le conseguenze politiche con le reazioni dei governi coinvolti, e le ripercussioni nel resto d’Europa.

Le possibili cause tecniche del blackout

Le cause esatte dell’enorme blackout sono ancora in via di accertamento da parte delle autorità competenti. Sin dalle prime ore, gli esperti hanno escluso eventi ordinari: si è trattato di un collasso improvviso del sistema elettrico iberico, caratterizzato da una caduta della frequenza di rete sotto il livello standard di 50 Hz e disconnessioni a cascata di centrali elettriche in diversi punti​. Secondo Georg Zachmann, analista del think-tank Bruegel, questa perdita di stabilità ha innescato lo spegnimento automatico di impianti, “tra cui uno in Francia”, contribuendo ad ampliare l’area colpita​.

In un primo momento, il gestore portoghese REN (Redes Energéticas Nacionais) ha ipotizzato una causa insolita: un “raro fenomeno atmosferico” verificatosi in Spagna. Secondo una nota diffusa da REN, estreme variazioni di temperatura nell’entroterra spagnolo avrebbero causato un’oscillazione anomala, definita “vibrazione atmosferica indotta”, capace di perturbare la rete elettrica su vasta scala. Questa spiegazione è stata accolta con scetticismo: il servizio meteorologico spagnolo AEMET ha dichiarato ufficialmente che il 28 aprile non si sono registrati fenomeni meteorologici insoliti né bruschi cambi di temperatura tali da giustificare un evento del genere. Dunque, l’ipotesi di un’origine climatica è stata sostanzialmente smentita dai dati meteo disponibili.

Un treno della metropolitana di Madrid fermo in una stazione al buio durante il blackout del 28 aprile 2025. L’assenza di corrente ha bloccato i sistemi di trasporto pubblico nelle principali città spagnole, richiedendo l’evacuazione preventiva di alcuni passeggeri dai convogli sotterranei.
Un treno della metropolitana di Madrid fermo in una stazione al buio durante il blackout del 28 aprile 2025. L’assenza di corrente ha bloccato i sistemi di trasporto pubblico nelle principali città spagnole, richiedendo l’evacuazione preventiva di alcuni passeggeri dai convogli sotterranei.

Un’altra pista investigativa riguarda possibili guasti tecnici nella rete di trasmissione. Fonti interne citate dalla stampa parlano di un possibile incendio su una linea ad alta tensione che collega la Francia meridionale con la Spagna, evento che potrebbe aver interrotto il flusso di elettricità importata dalla Francia verso la Penisola Iberica​. Sebbene questo dettaglio non sia confermato ufficialmente, se provato spiegherebbe il “forte oscillazione nella rete europea” indicata dal governo spagnolo come origine del blackout​. Infatti, la Penisola Iberica è interconnessa al resto d’Europa principalmente tramite alcune linee transfrontaliere: un guasto grave su queste interconnessioni, combinato con altri eventi, può isolare la rete iberica dal supporto esterno, provocando instabilità.

L’ipotesi al momento più accreditata dai tecnici spagnoli è quella di un problema tecnico interno. In particolare, Red Eléctrica (il gestore della rete spagnola) ha segnalato che la causa più probabile potrebbe essere un doppio guasto quasi simultaneo in impianti di produzione fotovoltaica.Poiché l’evento si è verificato in pieno giorno, la generazione solare costituiva una parte sostanziale dell’energia in rete; l’uscita improvvisa di due grandi parchi fotovoltaici potrebbe aver causato un deficit repentino di potenza e la conseguente instabilità frequenziale. Questa teoria – avanzata anche nel rapporto preliminare presentato da Red Eléctrica al governo – esclude attacchi esterni e punta il dito su un concatenarsi di guasti accidentali nella produzione, innescando il collasso a catena​. Un portavoce dell’Agenzia UE per la sicurezza informatica (ENISA) ha confermato che “per il momento, l’indagine sembra evidenziare un problema tecnico o un guasto a un cavo”, raffreddando le speculazioni su un sabotaggio deliberato​.

In sintesi, lo scenario più plausibile emerso finora è quello di un incidente tecnico di natura complessa: una combinazione di malfunzionamenti ravvicinati (forse in centrali fotovoltaiche) unita a problemi sulle linee di trasmissione, che ha provocato una grave oscillazione di rete e lo spegnimento automatico di molte centrali per protezione. Tale dinamica spiegherebbe l’estensione geografica dell’evento e la difficoltà nel ripristinare rapidamente l’equilibrio elettrico. Le autorità spagnole hanno comunque ribadito che “non escludono alcuna ipotesi” fino a conclusione delle analisi​, mantenendo aperta ogni possibilità – dal guasto accidentale all’atto doloso – in attesa di prove definitive.

L’ipotesi di attacco informatico e le rivendicazioni hacker

Data la portata eccezionale del blackout, sin dai primi momenti si è diffusa anche la speculazione di un possibile attacco informatico coordinato ai danni delle reti elettriche di Spagna e Portogallo. Le autorità hanno preso sul serio questa ipotesi, attivando i reparti di sicurezza cibernetica: il Centro Nazionale per la Sicurezza Informatica (Incibe) in Spagna ha aperto un’indagine dedicata per verificare se vi siano tracce di un cyber-attacco contro infrastrutture critiche​. Allo stesso modo, fonti governative hanno confermato il coinvolgimento delle agenzie di cybersicurezza nazionali nelle verifiche, pur ribadendo che al momento nessun indizio concreto punta in quella direzione​.

Sui social media, intanto, alcuni gruppi di hacker hanno rivendicato simbolicamente l’accaduto. In particolare, il collettivo filorusso NoName057(16) ha pubblicato sul proprio canale Telegram un messaggio provocatorio: “Anticipiamo i russofobi europei: la colpa di tutto è degli hacker russi di NoName057(16)”​. Quasi contemporaneamente, un altro gruppo hacker noto come DarkStorm Team (di tendenza filopalestinese secondo alcuni analisti) ha scritto su X (Twitter) di aver preso parte all’azione, dichiarando: “Oggi, noi e il team NoName057 siamo riusciti a tagliare l’elettricità in alcuni paesi della NATO”​. Queste affermazioni non sono state accompagnate da alcuna prova tecnica di intrusione, ma hanno rapidamente attirato l’attenzione mediatica.

Gli esperti invitano alla prudenza di fronte a tali “rivendicazioni”: è prassi comune che gruppi hacktivisti cerchino di attribuirsi eventi di grande impatto ancora in fase di analisi, al solo scopo di ottenere visibilit e alimentare l’allarme​. Ad oggi non esiste alcuna conferma ufficiale di un effettivo coinvolgimento di NoName057(16), DarkStorm o altri attori ostili nel blackout​. Le autorità europee hanno anzi smentito questa pista: “A questo punto, non ci sono indicazioni di alcun attacco informatico”, ha scritto su X il presidente del Consiglio Europeo António Costa dopo aver parlato con i premier di Spagna e Portogallo. Anche il primo ministro portoghese Luís Montenegro ha dichiarato pubblicamente che non vi sono segnali di cyber-attacco dietro l’incidente, concentrandosi piuttosto sulle operazioni per ristabilire la normalità.

Parallelamente, tuttavia, la magistratura spagnola ha deciso di non lasciare zone d’ombra: la Corte penale suprema (Audiencia Nacional) ha aperto un’inchiesta per possibile “sabotaggio di infrastrutture critiche” in relazione al blackout​. Si tratta di un’indagine penale conoscitiva, avviata ex officio vista la gravità dell’accaduto, per verificare se dietro l’evento possano celarsi condotte dolose o terroristiche. Al momento questa indagine non ha prodotto risultati noti, ma segnala la volontà delle istituzioni iberiche di esplorare ogni pista, anche quella meno probabile, e assicurarsi che non vi siano minacce latenti alla sicurezza nazionale.

In definitiva, l’ipotesi di un attacco informatico su larga scala viene considerata remota ma non del tutto scartata. Se dovesse emergere che il blackout è stato causato da un’azione deliberata e coordinata, ci troveremmo di fronte a uno scenario gravissimo per la sicurezza energetica europea, con implicazioni geopolitiche importanti. Tuttavia, allo stato attuale delle investigazioni, le evidenze puntano verso un guasto tecnico accidentale piuttosto che verso un cyber-attacco. Le rivendicazioni dei gruppi hacker, prive di riscontri, sono trattate con cautela e potrebbero rivelarsi meri opportunismi propagandistici.

Impatto sociale: servizi interrotti e reazioni della popolazione

L’effetto immediato del blackout è stato quello di bloccare la vita quotidiana in gran parte della Penisola Iberica. Le maggiori città – Madrid, Barcellona, Valencia, Siviglia, Lisbona, Porto, solo per citarne alcune – si sono improvvisamente fermate. Numerosi servizi pubblici e attività sono stati interrotti, generando disagi estesi alla popolazione.

I trasporti sono stati tra i settori più colpiti. In Spagna, l’intera rete ferroviaria nazionale si è arrestata: il gestore Adif ha bloccato la circolazione di tutti i treni, sia ad alta velocità che regionali​. Le linee della metropolitana a Madrid e Barcellona sono state evacuate e chiuse per ore, lasciando migliaia di pendolari a terra​. La capitale spagnola ha dovuto svuotare alcune stazioni sotterranee al buio come misura precauzionale​. Con i semafori non funzionanti, il traffico stradale è andato in tilt: incroci presidiati dalla polizia nel tentativo di dirigere manualmente flussi caotici di auto​. Si sono formate lunghe code e ingorghi in molte aree urbane.

Anche il traffico aereo ha subito conseguenze: l’aeroporto internazionale Adolfo Suárez Madrid-Barajas ha subito un blackout totale, costringendo a ritardare o cancellare decine di voli​. Scene analoghe all’aeroporto Humberto Delgado di Lisbona, rimasto parzialmente al buio con operatività ridotta al minimo​. Molti passeggeri in partenza o in arrivo sono rimasti bloccati nei terminal, mentre i sistemi informatici aeroportuali andavano in blackout. In Portogallo, verso sera, la situazione all’aeroporto di Lisbona era descritta come “caotica”, con alcune aree ancora senza luce​.

Un ulteriore effetto critico si è avuto sulle telecomunicazioni. La rete di telefonia mobile e internet ha ceduto in varie zone: gran parte degli utenti in Spagna e Portogallo si sono ritrovati senza segnale cellulare né connessione dati. Ciò ha significato l’impossibilità di effettuare chiamate (se non su linee di emergenza) e di utilizzare bancomat o pagamenti elettronici. A Madrid e Lisbona migliaia di persone si sono riversate in strada con il telefono in mano cercando disperatamente campo, oppure in fila agli sportelli bancomat e alle banche per prelevare contanti. Un testimone ha descritto scene surreali: “Le nostre certezze moderne, come telefoni, app o computer, sono svanite in un attimo”, ha raccontato un dirigente italiano in viaggio a Madrid, notando anche lunghe code ai bancomat perché “non potendo utilizzare i pagamenti elettronici, [tutti] sono alla ricerca di contanti”​.

La mancanza di elettricità ha messo in difficoltà anche i servizi essenziali di emergenza. In molti edifici, persone sono rimaste intrappolate negli ascensori: solo nella comunità di Madrid i vigili del fuoco hanno dovuto effettuare 286 interventi di soccorso per liberare cittadini bloccati in ascensore nelle prime ore dell’emergenza​. Gli ospedali, sia spagnoli che portoghesi, hanno attivato immediatamente i generatori di riserva per garantire continuità ai reparti critici​. Tuttavia, alcune strutture sanitarie hanno riportato difficoltà: la perdita di alimentazione elettrica ha messo a rischio pazienti dipendenti da apparecchiature salvavita. Nel complesso, i piani di emergenza hanno retto, ma vi sono stati casi tragici (vedi oltre). Le autorità hanno invitato la popolazione a usare il 112 (numero di emergenza) solo per situazioni realmente urgenti, poiché le linee erano congestionate e la capacità di risposta doveva concentrarsi sui casi più gravi​.

La società ha reagito inizialmente con apprensione e in alcuni casi panico, ma in generale in maniera ordinata. Nelle ore immediatamente successive al blackout, si sono registrati episodi di paura (gente che lasciava metropolitane o treni a piedi, negozi evacuati, folle radunate in strada). A Madrid, in molti si sono affrettati a tornare a casa prima del calare del buio, e le strade si sono riempite di pedoni e automobilisti in uno scenario quasi apocalittico. “Sembra il set di un film per la stranezza della situazione”, ha commentato un testimone, descrivendo la capitale presidiata dalle forze dell’ordine e le persone alla ricerca di generatori e powerbank per ricaricare i telefoni.

Col passare delle ore, però, è prevalsa la solidarietà e la calma. Molti cittadini si sono aiutati a vicenda: alcuni, trovandosi improvvisamente bloccati lontano da casa, sono stati ospitati da amici o sconosciuti; altri hanno offerto passaggi in auto dove il trasporto pubblico era fermo. Curiosamente, nella serata di lunedì a Madrid avrebbe dovuto tenersi il prestigioso torneo di tennis Mutua Madrid Open, ma gli incontri in programma sono stati sospesi a causa del blackout​. Gli spettatori, rimasti al buio nell’impianto, hanno lasciato l’area in modo ordinato, e gli organizzatori hanno rimandato le partite a data successiva.

Purtroppo, il blackout ha avuto anche conseguenze drammatiche sulla vita di alcune persone. Le autorità spagnole hanno confermato almeno 5 decessi legati indirettamente all’emergenza​. A Madrid, una donna è morta in un incendio domestico causato da una candela accesa per far luce durante l’interruzione: la candela ha appiccato il fuoco nell’abitazione, con esito fatale. In Galizia, una famiglia di tre persone (una coppia anziana di 81 e 77 anni e il loro figlio) è deceduta per intossicazione da monossido di carbonio: avevano attivato un generatore elettrico a benzina in casa, per alimentare un respiratore necessario al padre, ma i fumi hanno saturato l’abitazione causando il soffocamento dei presenti​. Un altro caso riguarda una donna 46enne a Alzira, nella Comunità Valenciana, affetta da patologia polmonare e collegata a un respiratore: quando il macchinario si è spento per mancanza di corrente, la donna non ha più potuto respirare ed è deceduta prima che i soccorsi potessero aiutarla. Queste tragedie evidenziano come un blackout prolungato possa avere conseguenze letali per le persone più vulnerabili, anche senza considerare eventuali incidenti diretti.

Nonostante le difficoltà, va sottolineato il comportamento civile tenuto dalla stragrande maggioranza dei cittadini. La Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen ha pubblicamente lodato gli abitanti di Spagna, Portogallo e Francia colpiti dal blackout per “la calma e la civiltà dimostrate in mezzo a questa durissima emergenza”, elogiando anche le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e gli operatori del traffico che hanno lavorato sotto pressione per garantire la sicurezza​. In molti quartieri, i vicini hanno collaborato condividendo torce e candele, e non si sono registrati gravi problemi di ordine pubblico. In Spagna il governo ha parlato di “responsabilità collettiva e solidarietà” messe in campo dalla popolazione in un momento di crisi​.

Conseguenze politiche e reazioni dei governi

Sul piano istituzionale, l’evento ha immediatamente assunto priorità nazionale sia in Spagna che in Portogallo. I governi dei due Paesi hanno attivato gli strumenti di crisi previsti per le emergenze di grande portata, coordinando gli interventi di ripristino e informando costantemente i cittadini sull’evoluzione della situazione.

In Spagna, il primo ministro Pedro Sánchez ha convocato già nel pomeriggio del 28 aprile una riunione straordinaria del Consiglio Nazionale di Sicurezza, coinvolgendo i principali ministri, i vertici militari e dei servizi segreti, e perfino il Re Felipe VI che, come capo dello Stato, ha presieduto la sessione​t. Durante la notte, Sánchez si è rivolto alla nazione con un messaggio sui social network, assicurando che “tutte le risorse dello Stato” erano state mobilitate per fronteggiare la crisi e ripristinare la corrente al più presto. “Lavoreremo senza sosta, per tutta la notte, con professionalità e impegno, come fa sempre la Spagna in queste situazioni”, ha dichiarato il premier, invitando i cittadini alla pazienza e alla collaborazione.

All’alba del 29 aprile, con la graduale riattivazione della rete elettrica, il governo spagnolo ha dichiarato lo stato di emergenza di interesse nazionale in cinque regioni particolarmente colpite: Andalusia, Estremadura, Murcia, La Rioja e Comunidad de Madrid. Tale misura, annunciata dal ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska, ha consentito di mobilitare ulteriori risorse logistiche e di protezione civile in queste aree, per garantire la stabilizzazione completa del sistema elettrico e tutelare la cittadinanza. In Catalogna, pur non essendo formalmente in stato di emergenza, la situazione restava critica la mattina seguente: il servizio ferroviario suburbano Rodalies ha dovuto sospendere tutte le corse per instabilità della fornitura, e sono proseguiti blackout localizzati soprattutto nell’area di Barcellona.

Una volta superata la fase acuta, l’attenzione si è spostata sulle responsabilità e sulle misure da adottare. Il 29 aprile, Pedro Sánchez ha tenuto una conferenza stampa presso il palazzo della Moncloa annunciando la creazione di una commissione d’inchiesta in seno al Consiglio di Sicurezza Nazionale, sotto la guida del Ministero per la Transizione Ecologica, incaricata di condurre “un’analisi tecnica indipendente” sull’accaduto​. Il premier ha dichiarato che il governo chiederà conto ai gestori privati della rete elettrica di quanto avvenuto, esigendo la massima trasparenza. Pur riconoscendo positivamente il rapporto preliminare di Red Eléctrica – in cui, ha rivelato, “è stata esclusa la possibilità di un cyberattacco all’origine dell’oscuramento” – Sánchez ha insistito che nessuna ipotesi è esclusa fino ai risultati conclusivi. Ha garantito che tali risultati verranno resi pubblici e presentati in modo chiaro al Parlamento (Cortes), e che il governo “andrà fino in fondo” adottando tutte le misure necessarie per evitare un nuovo episodio simile​.

Il governo spagnolo ha inoltre chiesto formalmente alla Commissione Europea e all’ACER (l’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori dell’energia) di condurre una indagine indipendente a livello europeo. In base alla normativa UE, infatti, per blackout di questa gravità è prevista l’attivazione di un panel di esperti internazionale che, entro sei mesi, redigerà una relazione tecnica sulle cause dell’incidente e formulerà raccomandazioni​. Madrid dovrà anche presentare entro tre mesi un proprio rapporto dettagliato a Bruxelles sull’accaduto, come previsto dalle regole comunitarie. Questa doppia verifica (nazionale ed europea) mira a fare piena luce sugli eventi e a indirizzare future azioni di miglioramento dell’infrastruttura.

In Portogallo, il primo ministro Luís Montenegro è rimasto in stretto contatto con le autorità spagnole fin dall’inizio, data l’interdipendenza delle reti. Montenegro ha attivato l’unità di crisi del suo governo e ha rassicurato la popolazione portoghese, comunicando costantemente gli aggiornamenti tramite conferenze stampa e social media. “Siamo in costante contatto con le forze di sicurezza, la protezione civile, le forze armate, gli ospedali e le compagnie di rifornimento di carburante per garantire la capacità di risposta nelle infrastrutture essenziali e il sostegno a chi ne ha bisogno”, ha dichiarato in un messaggio su X​. In serata, il premier portoghese ha confermato che non risultavano evidenze di un attacco informatico, e che l’impegno era tutto rivolto a “ripristinare la situazione nelle prossime ore”, prevedendo un ritorno alla normalità già entro la fine di lunedì. Il governo di Lisbona ha collaborato strettamente con il gestore nazionale E-REDES e con Red Eléctrica spagnola per rialimentare progressivamente le zone rimaste isolate.

Per quanto riguarda la Francia, il blackout ha toccato solo le regioni di confine con la Spagna (principalmente nei Pirenei Orientali e nei Paesi Baschi francesi) e in misura minore parte dell’Occitania. Le autorità francesi hanno riferito che il servizio è stato rapidamente ripristinato grazie a un intervento tempestivo di riequilibrio della rete. In pratica, RTE (il gestore elettrico francese) è riuscita a isolare i problemi e a evitare che l’instabilità si propagasse nel resto della Francia. Il governo francese ha offerto supporto tecnico ai vicini iberici se necessario, ma l’impatto sul proprio territorio è stato limitato e risolto nel giro di poche ore.

Nel complesso, la risposta politica all’emergenza è stata focalizzata su due fronti: gestione immediata della crisi (ripristino dell’energia e mantenimento dell’ordine pubblico) e indagine sulle cause per prevenirne il ripetersi. I leader dei Paesi colpiti hanno mostrato unità e cooperazione. Da segnalare anche l’offerta di assistenza arrivata dall’esterno: il ministro dell’Energia ucraino, German Galushchenko, ha dichiarato che l’Ucraina è pronta ad aiutare con i propri specialisti nel ripristino delle reti elettriche in Spagna e Portogallo, mettendo a disposizione l’esperienza maturata nel gestire attacchi e blackout durante la guerra​. Si tratta di un gesto simbolico di solidarietà, che sottolinea l’eco internazionale dell’evento.

Ripercussioni nel resto d’Europa

Un blackout di tale portata in un angolo d’Europa ha inevitabilmente avuto conseguenze indirette e attenzione in tutto il continente. Pur non avendo coinvolto direttamente altri Paesi oltre a Spagna, Portogallo e marginalmente la Francia, l’evento ha messo in allarme le istituzioni europee sul tema della sicurezza energetica. Diversi governi hanno chiesto informazioni dettagliate attraverso i canali diplomatici e offerto supporto. Ad esempio, il Ministero degli Esteri italiano (Farnesina) ha fatto sapere di star monitorando da vicino la situazione in coordinamento con le ambasciate a Madrid e Lisbona, pronto a fornire assistenza ai connazionali se necessario​.

Dal punto di vista operativo, ci sono state ripercussioni sul traffico aereo europeo. Numerosi voli internazionali da e per la Penisola Iberica sono stati cancellati o ritardati il 28 aprile. In Italia, l’aeroporto di Roma Fiumicino ha registrato la cancellazione di quattro voli in partenza diretti verso Spagna e Portogallo (tre per Lisbona e uno per Barcellona) a causa del blackout​. Altri collegamenti aerei sono ripartiti in ritardo, con disagi per centinaia di passeggeri che hanno dovuto essere riprotetti su voli del giorno successivo​. Situazioni analoghe si sono verificate in altri hub europei con destinazione Madrid, Barcellona o Lisbona, anche se i ritardi sono stati in gran parte riassorbiti entro 24 ore.

Il mercato elettrico europeo ha risentito dell’evento: essendo la Spagna e il Portogallo interconnessi al sistema UE, la temporanea caduta di domanda e offerta iberica ha causato fluttuazioni nei flussi di energia sulle linee transfrontaliere. I gestori di rete di Paesi confinanti (Francia in primis) hanno dovuto compensare gli squilibri. Tuttavia, grazie ai meccanismi di sicurezza dell’ENTSO-E (la rete europea dei gestori), non si sono verificati blackout a catena oltre l’area originaria. Episodi come questo sollevano comunque interrogativi sulla robustezza delle interconnessioni elettriche continentali: l’Europa negli ultimi anni ha classificato gli attacchi alle infrastrutture critiche e i guasti sistemici tra le minacce ibride più rilevanti, aumentando l’attenzione sulla resilienza della rete​.

A livello politico europeo, il blackout iberico è destinato a diventare un caso di studio. Oltre all’indagine tecnica indipendente già menzionata che coinvolgerà ACER ed esperti UE, ci si attende che la questione venga discussa nelle sedi comunitarie. La commissaria europea all’Energia potrebbe essere chiamata al Parlamento europeo per riferire sull’accaduto. Paesi membri non colpiti direttamente hanno espresso preoccupazione e interesse a capire se vi siano implicazioni anche per loro: ad esempio, in un contesto di transizione energetica dove le rinnovabili (come il fotovoltaico) coprono quote crescenti di fabbisogno, un evento come il doppio guasto sospettato in Spagna evidenzia la necessità di sistemi di controllo e riserva più efficaci per evitare collassi.

Infine, l’ampia eco mediatica del blackout ha ricordato a tutti che nessuna nazione è immune da problemi alle infrastrutture vitali. Meno di sei settimane prima, un altro grave incidente aveva colpito l’Europa (sebbene su scala minore): il 20 marzo un incendio elettrico aveva mandato in tilt la rete di alimentazione dell’aeroporto di Heathrow a Londra, causando grossi disagi ai voli​. L’episodio iberico, molto più esteso, rafforza la consapevolezza della vulnerabilità del nostro sistema elettrico e la necessità di piani d’emergenza sovranazionali. Per fortuna, la risposta coordinata e la tenuta generale delle reti europee in questo caso hanno impedito conseguenze ancora peggiori. Ma l’UE dovrà far tesoro di quanto accaduto per implementare maggiori garanzie di resilienza, investendo sia in infrastrutture più moderne sia in sistemi di difesa (fisica e cyber) contro possibili futuri blackout.

In conclusione, il blackout del 28 aprile 2025 in Spagna, Portogallo e Francia passerà alla storia come uno dei più gravi degli ultimi decenni in Europa occidentale. Le sue cause sono ancora sotto esame approfondito – al momento si propende per un grave guasto tecnico a cascata – e le ipotesi di sabotaggio sembrano perdere consistenza in mancanza di prove​. L’impatto sociale ed economico, sebbene serio, è stato mitigato dalla pronta reazione delle autorità e dal comportamento esemplare dei cittadini​. Sul fronte politico, l’evento ha innescato una forte mobilitazione governativa e cooperazione internazionale per assicurare risposte rapide e prevenire il ripetersi di simili crisi. Anche se la luce è tornata quasi ovunque entro 24 ore​, le ombre lasciate da questo blackout stimoleranno dibattiti e provvedimenti in tutta Europa per lungo tempo. Le domande sollevate – su come sia potuto accadere e come evitare che accada di nuovo – troveranno risposta nelle indagini in corso, dalle quali si attendono insegnamenti preziosi per la sicurezza energetica di tutti.

Fonti: Pedro Sánchez (Presidente del Governo spagnolo) – comunicazioni ufficiali Moncloa; Antonio Costa (Presidente Consiglio Europeo) – dichiarazioni social; Red Eléctrica de España – bollettini tecnici; REN Portogallo – comunicati stampa; Agenzie di stampa e media internazionali (BBC, France24, AFP, El País); Euronews​it.euronews.comit.euronews.com; Rai News ​rainews.itrainews.it; Sky TG24​tg24.sky.ittg24.sky.it; Wired Italia ​wired.itwired.it; Cybersecurity360​ redhotcyber.comredhotcyber.com; Euronews Italia ​it.euronews.comit.euronews.com; Ansa; comunicati Protezione Civile Spagna e Portogallo.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *